9 agosto 2001

Finalmente c'� da varcare il confine. La prossima meta � il Portogallo. Alle primissime luci dell'alba il gruppo prende il treno che lo porter� nell'altro stato della penisola iberica (Andorra esclusa) , dove rimarr� per cinque-sei giorni. (Intoppi permettendo ovviamente).

Ore 11:00 - Arrivo a Porto

La prima citt� portoghese che il gruppo pensa di visitare � questo sarcastico sobborgo sul mare. Il pensiero � quello di rimanerci fino a notte inoltrata, per poi riprendere il treno alle prime lampade del mattino (tanto per non ripetere il solito "alle prime luci dell'alba").
La differenza della cultura portoghese da quella spagnola � subito molto evidente. Innanzitutto il Portogallo ci appare subito un paese un po' pi� povero. Non tantissimo, non eccessivamente... ma sicuramente il livello di vita in Italia � in generale migliore. E poi la lingua.... dio com'� la lingua... una musica; delle note in fila una dietro l'altra... e quello "ão" finale... ahhh, un tocco leggiadro, un qualcosa di sublime per le nostre orecchie.
La citt� non � male, in alcuni punti sembra quasi un cantiere, ma non � male, ed � soprattutto piena di matti. Gente che tenta di cambiare le leggi della fisica, cercando di lavorare su una scala nella parte alta di una parete, solo, non appoggiando la scala dalla parte della parete... ma dall'altra parte (e tutto questo in un balconcino al quarto piano di un palazzo); gente che tranquillamente si tuffa nel fiume, fiume che che come tutti i fiumi delle grandi citt�, � zozzo e inquinato; gente che lavora negli alimentari... e sono proprio questi ultimi, i pi� folli.
Noi se n'� incontrato uno che testimonia l'intera categoria (o ne � l'eccezione... fate un po' voi).
Maso: "Ci dia questo" (indicando erroneamente, pensandola formaggio da spalmare, una confezione di margarina)
Zibe: "No Maso... non credo che quello � formaggio, o... non mi sembra."
Maso: "Davvero!!"
Zibe: (rivolgendosi al venditore) "Scusi, � "cheso" questo??"
Venditore: "No, no cheso. Esto � cheso"
Maso: "Ah... allora ci dia quello"
Venditore; "S� bravo!!Questo � cheso. Questo tondo. Tondo come culo!" (e si d� una bella tastata sul deretano)
Ma la cosa continua
Venditore: "4 fette, bien??" (sulla bilancia, intantao era rimasta un'altra fetta)
Zibe "No, mi dia anche quellla" (indicando la fetta)
Venditore: "No, questa non posso dartela. Questa � mia!" ( e tranquillamente, sotto gli occhi di uno stupefatto Zibe, prende la fetta rimasta, e se la mangia)
Assurdo individuo!

Durante il pomeriggio, per�, l'ennesimo intoppo piomba in mezzo alla strada del nostro quintetto. Camminando per le strade della citt�, la Chiara subisce una "storta". Ora... lei... purtroppo ha le caviglie deboli e questo episodio le impedir� di muoversi agevolmente per il resto del giorno. Siccome era stata prevista una "notte no", cio� una notte da passare in treno, � ovvio come potete capire che per l'ennesima volta il programma deve cambiare e i cinque partiranno subito per Coimbra sperando di trovare un letto che permetta alla nostra bimba di riprendersi pi� facilmente
Una gag divertente capita proprio nel momento in cui la Chiara � ferma su un lastrone, impossibilitata a camminare. Non potendo, come detto, muoversi, il Santoro rimane con lei e lo Zibe, il Maso e Karlo vanno in giro a cercare qualcosa da mangiare. Il tempo che impiegano alla ricerca di cibo � relativamente lungo, questo un po' perch� non si trova un supermercato in tutta Porto e un po' perch� ad andare con un gag-man come il Masetti si impara a gagghizzare. I due aspiranti allievi, si fanno infatti convincere a comprare un ridicolo cappellino di cotone (da portare nelle lunghe e pesanti giornate di sole a cui si andr� incontro) in realt� serviva solo a fare la gag visto che le giornate oltre al sole avevano anche il vento e il suddetto cappellino si faceva facilmente convincere a lasciare la testa su cui era poggiato per prendere altri lidi. Al loro ritorno, l'atto a cui viene dato vita � il seguente:
Zibe: "Eccomi con il mangiare." (la gag prevedeva in primis l'arrivo del solo Zibe)
Santo: "Ma dove eravate?"
Chiara: "Ci avete messo un monte, dove siete andati?"
Zibe: "a comprare da mangiare. Solo che non s'� trovato qui vicino e ci siamo dovuti allontanare parecchio."
Chiara: "E Karlo e il Maso?"
Zibe: "Erano dietro di me, ora arrivano."
Santo: "Ma che � quel ridicolo cappello??"
Zibe: "Ti piace?"
Santo: "Te sei scemo... fa cacare."
Nel frattempo arrivano anche gli altri due.
Maso: "Ehil�...!!"
Santo: "Ma..." (vedendo altri due ridicoli cappelli uguali a quello dello Zibe) "... li vedi... li vedi..." (alla Chiara) "...questi tre imbecilli... ecco perch� ci mettevano tanto; sono andati a fare shopping. Teste di cazzo!!"
Gag riuscita appieno.
La reazione della Chiara � stata differente. Ogni cappello che riusciva ad afferrare, lo sbatteva e lo scaraventava per terra. Poi ci ha costretti a sfilare davanti a lei per poterci picchiare nonostante la caviglia infortunata. Giusta punizione!



Il ponte di Porto, costruito da Gustave Eiffel, quello della torre, al quale, come ci ha fatto notare Karlo, "garbava il ferro"

La tizia a cui abbiamo chiesto di scattarci questa foto ci ha domandato se doveva aspettare che buttassimo davvero il Maso nel fiume...

tipica stradina di Porto accanto al ponte

Ore 21:00 - Arrivo a Coimbra

Al nostro arrivo si va subito alla ricerca di un ostello, che non troviamo. Quando finalmente troviamo una stanza, essa non � disponibile sicuramente per 15 minuti. Infatti, tale stanza � stata prenotata da qualcuno che ancora non era arrivato e se non fosse arrivato prima delle 23:00, allora quella stanza sarebbe stata nostra. Le 23:00 dopo un po' finalmente arrivano e la voce del padrone [quello dell'ostello, non la Chiara] chiama forte lo Zibe e Karlo fermi in sala d'attesa a guardare la partita del Copenaghen (con Karlo in versione ultras che, ad un gol mancato dei danesi, salta imprecando e urtando un abat-jour) e dicendo che la stanza � loro.
Ma il destino � infido e infame [a volte pi� del Masetti] e spesso s'accannisce su di te in maniera beffarda e anche stavolta lo fa; non sui nostri eroi per� (e aggiungerei un fortunatamente) ma sul gruppo che aveva la stanza prenotata in precedenza, che infatti arriva esattamente nel momento in cui lo Zibe � il primo ad entrare nella camera tanto ambita e dove ancora non ha posato lo zaino. Che urla......che urlaaaaaaa.......tra questo gruppetto e il padrone dell'ostello. A pensare che hanno tardato per andare a Fatima a vedere la Madonna.
O vediamo se al loro arrivo non hanno lanciato i peggio bestemmioni possibili verso colei che gli ha fatto perdere l'unica camera disponibile in tutta Coimbra.

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