I galli e le sfitinzie si trovavano a smerigliare paninazzi
davanti alle paninoteche, i primi fast-food che iniziavano a
diffondersi in Italia a metà anni 80. E proprio dalle
paninoteche prese il nome il fenomeno dei paninari. Fratelli
minori degli yuppies, i paninari avevano una propria patria,
Milano ed un propria rivista ufficiale, il Paninaro, che
dettava le regole di appartenenza. Dalle sue pagine infatti
emergevano i tratti distintivi del movimento: Per essere
paninari occorre rigorosamente vestirsi, muoversi, mangiare,
pettinarsi, profumarsi, divertirsi come dei paninari. Esserlo
dentro insomma, esserlo anche quando la sera ci si toglie la
cintura El Charro e le Timberland. Esserlo nel sangue e nelle
ossa
(da “Il Paninaro”, n.3, marzo 1986)
Vestire firmato era l’ossessione dei paninari, che
fecero del look il loro principale tratto distintivo.
Il piumino Monclair e le scarpe Timberland, le cintura El
Charro e le felpe Best Company erano i loro imperativi.
Il loro stile di vita era basato sul mangiare hamburger,
andare in giro per la città su potenti moto, conquistare
le ragazze, andare in vacanza al mare, preferibilmente a
Montecarlo.
I paninari erano giovani appartenenti alla borghesia,
dall’orientamento ideologico vagamente di destra,
piuttosto maschilista.
A loro i Pet Shop Boys dedicarono una canzone dal titolo
Il Paninaro (1986) ed il video girato per le strade di
Milano.
Il paninaro era un tipo tosto che vestiva troppo giusto.
Cuccare le sfitinzie, magari grippandole davanti alla scuola,
era per lui una vera libidine. Amava molto ruotare in Honda
come un ramboso per le strade di Milano e frenare al brucio
davanti ai fast food alla moda, tutto naturalmente alle spese
dei sapiens (i genitori). I suoi nemici erano i cinghios, i
tamarri e soprattutto i cinesi (quelli di sinistra). Il suo
idolo naturalmente il paninaro esaltato impersonato da Enzo
Braschi al Drive In di Italia 1, che imperversava al
ritmo di Wild Boys dei Duran Duran.
Anche se non ero un vero paninaro, mi piaceva indossare il
Montclair e le Timberland.
Al sabato pomeriggio andavamo tutti in paninoteca. Eravamo in
tanti, quasi una ventina, tutti col mitico Garelli Vip4,
naturalmente con la marmitta rielaborata!
(Massimo)
Si parlava con lo stesso linguaggio che sentivamo la
domenica sera al Drive In. Il personaggio più popolare
era Il Paninaro. Le sue frasi erano sulla bocca di tutti.
(Andrea)
Mi ricordo che andavamo tutti a scuola in motorino. Noi
ragazzi ci riunivamo in grosse compagnie e andavamo in giro per
la città
(Alex)
L’appuntamento più atteso della settimana era
al martedì sera con I ragazzi della 3C, il telefilm
italiano che ha avuto un grandissimo successo. Il giorno dopo a
scuola si ripetevano le scene e le frasi più belle.
Bruno Sacchi e company erano diventati i nostri miti!
(Sara)
Nonostante l’Italia avesse vinto i mondiali di calcio
dell’82, le squadre italiane non andavano molto bene
nelle coppe europee. Su tutti primeggiava il Real Madrid, che
immancabilmente ci batteva ad ogni match
(Roberto)
Mi piaceva guardare i telefilm americani come Arnold.
“Che cosa stai dicendo Willis?”, la sua
mitica frase, indirizzata al fratello maggiore, che pronunciava
almeno una volta a puntata, è indimenticabile
(Manuela)
Le ragazze indossavano sempre maglioni con le spalle
imbottite e portavano capelli cotonati. Per non parlare poi dei
fuseaux che arrivavano stretti alle caviglie, dai colori
fosforescenti
(Elena)
Mi piaceva scervellarmi per trovare la soluzione del cubo di
Rubik. Stavo i pomeriggi interi a capire come fare per
sistemarlo, ma non ci sono mai riuscita!
(Alessia)
La mia cameretta era tappezzata con i poster di Vasco
Rossi. La mia canzone preferita era Bollicine.
Ricordo che quando è stato arrestato sono caduta in
depressione e non ho mangiato per qualche giorno
(Roberta)
Alla domenica sera si guardava Drive In. Come dimenticare i
vari Tenerone, Vito Catozzo, Il Paninaro, e le avventure di
Benny Hill?
(Emanuela)
I pub non erano ancora di moda: alla sera uscivamo per
andare al cinema. In quegli anni c’erano le serie
infinite dei Rambo, dei Rocky e poi i film dei Vanzina
(Massimo)
(dal sito http://www.serateinternazionali.it/italia/speciale.html in cui si trova anche uno speciale simile sui punk anni 80.)
Ho trovato anche un appunto sul motivo per cui i paninari si
mettevano le Timberland
(dal sito http://www.dooyoo.it/review/95288.html)
Portata all'altare dai paninari che la elessero a loro
idolo, la marca Timberland da allora è presente in
numerosi punti vendita.
Personalmente credo che faccia sì ottime scarpe ma sono
altrettanto sicuro che il loro prezzo di vendita è
assurdamente alto.
Negli USA è più basso e quindi risulta evidente
che è solo un prezzo pagato al fattore marca e al
fattore moda. Care, stupidamente idolatrate ma almeno
più sane degli hamburger dei fast food.
"Pur non sapendo se la loro presenza si estende all'intera
penisola, il loro successo nella nostra città è
senza dubbio altissimo. I Paninari, o più amichevolmente
e volgarmente "caddozzoni" riescono a identificare tutti i
luoghi più frequentati della città, insediandovi
stabilmente o quasi i loro camioncini luminosi.
Forse qualche loro prodotto può non essere di ottima
qualità ma il loro servizio è di tutto rispetto.
Un cagliaritano affamato (sia esso un sedicenne squattrinato o
un sedicente imprenditore), quando i locali, quelli con la L
maiuscola, hanno già chiuso le serrande, può
andare da loro, i paninari, che sono là che aspettano di
prepararti un gustoso hot-dog farcito con tutto ciò che
può essere imbevuto nell'olio bollente.
Dal momento che quello che ci possono offrire non sono solo
panini, potremo fare a meno della loro presenza?! Pensiamo
proprio di no!"
(dal sito http://www.superguruweb.com/servizi/paninari/paninari.html su cui ci sono le foto dei trippai.)
Volevo inoltre ricordare con affetto alcuni paninari famosi di Firenze quali la Lurida, sotto lo stadio, o il Merda, a Porta al Prato accanto allo Slurp)
ci sarebbe anche la...
uno (sfigato?) gruppo musicale attivo dal 1987 al 1991,
composto dalla fortunata (?) coppia Christopher Wood &
Alexander Joel.
Tra l'altro uno dei due assomiglia vagamente a Ferruccio.
Cercare su google per credere.
7 gennaio 2003