Questo racconto non è stato scritto da una sola persona, ogni volta che il testo cambia colore cambia anche l'autore (per questo ci sono alcune contraddizioni evidenti...). Anche tu puoi contribuire: se vuoi continuare il racconto mandami un'email e ti farò sapere se c'è già qualcuno che ci sta lavorando sopra... comunque non è detto che non ci possano essere delle ramificazioni.
In fondo ci sono anche i nomi degli autori, se conosci qualcuno guardali dopo aver finito di leggere il racconto in modo da non avere pregiudizi (e magari cerca di indovinare)


MERCOLEDI 2 AGOSTO 2000 ORE 9.30 BROOKLYN NEW YORK

"Tanto ti troverò bastarda non puoi essere andata tanto lontana ah si si eccoti (estrae la chiave di tasca) dove pensavi di andare?" "Certo che fa un cazzo di caldo ma non rimarrò qui a lungo". Queste le uniche parole che rimbombavano nella testa di Joe mentre passava la sua ultima giornata lavorativa nel suo studio , studio è una parola grossa , nella sua stanzetta con il fornellino da campeggio per il caffè , un pc con le ragnatele , i poster della serie A italiana di calcio che gli mandano ogni tanto parenti e amici e la cassetta del pronto soccorso almeno lui la chiama cosi.Ciondola ormai da un paio di ore quando il poster della nazionale si scuote .....TOC TOC TOC......"piano piano arrivo.......Buongiorno posso esserle utile" una donna con fare deciso lo sposta (nonostante non sia una piuma) ed entra nella stanza di corsa si siede distende le gambe e se le massaggia. Joe si mette accanto a lei e la osserva attentamente dopo tutto era il suo mestiere e lo faceva anche bene. Dopo alcuni minuti il respiro della donna torna regolare e l'automassaggio ha avuto fine."C'è un lavandino? mi vorrei rinfrescare". Joe scuote il capo. "No mi spiace, di solito vado al bar qui accanto" - butta un occhio all'orologio - "Venga signorina è mezzogiorno usciamo per un panino cosi potrà usare il bagno."

Fuori era la giornata più calda degli ultimi vent'anni. Joe e la donna uscirono attraversando in fretta la strada che sembrava deserta. Chi poteva avere il coraggio di andare in giro in una giornata come quella? Joe pensò che la donna doveva essere carina anche se in quel momento le si leggeva in faccia una stanchezza devastante: doveva essere molto che non dormiva, pensò Joe. Stava per chiederle come si chiamava quando un furgone nero svoltò la curva e, provenendo dal ponte, percorse velocemente il vicolo dove si trovava l'ufficio di Joe. Quando fu arrivato all'altezza dei due sterzò di colpo investendoli. Joe fu scaraventato per terra e ebbe solo il tempo di sentire due spari secchi in direzione della donna. Quando si rialzò il furgone era già scomparso dietro l'angolo con la 43ma strada.

Il primo pensiero andò al bastardo pazzo guidatore di furgoni, a sua madre e al fatto che purtroppo non era riuscito a leggere la targa, e subito si affacciò alla mente quella che poteva essere una triste realtà: "Spari secchi? In direzione della donna?" pensò, "Oh cazzo!!!" esclamò correndo verso la sua ultima conquista o cliente, non aveva ancora avuto il tempo di capirlo. E forse non lo avrebbe mai avuto, pensò correndo e maledicendo il pazzo guidatore di furgoni e la sua famiglia (forse per il perso guadagno, forse per aver perso qualcos'altro). La vide, sanguinante e ansimante, in mezzo al monte di rifiuti che, come al solito, si accumulava intorno al cassonetto che per sua gioia sostava, dimenticato dalle autorità competenti, attaccato al muro proprio davanti alla porta del suo ufficio.
L'odore era intenso e penetrante, grazie anche al caldo particolare di quella giornata, e con sforzo non indifferente riuscì ad avvicinarsi alla donna e prenderle la mano.
"Joe" sussurrò lei con un filo di voce.
"Sì, sono qui", rispose anche lui con un filo di voce, per non essere costretto a sprecare troppo fiato.

"Joe penso di morire..." Joe pensò che pensava bene...caricò la bocca con un solenne pastone e sputò lontano, non senza schizzarsi un po' i pantaloni. Pensò anche "Che cazzo faccio ora, maremma maiala".
In vita sua non era mai stato che un codardo, ma non poteva far finta di niente adesso e l'unica cosa che gli venne in mente fu di urlare.
Lei con tutte le sue forze aprì la bocca e chiamandolo per nome disse - Joe ascoltami, mi devi aiutare prima di tutto devi sapere chi sono quegli uomini- Joe sputò di nuovo stavolta però gli venne così male che colpì anche la ragazza. - Joe....- Joe non ce la faceva, gli batteva forte il cuore e preso da paura si alzò , le fece cadere la testa per terra e scappò via lasciandola priva di sensi per terra...

Non passò un secondo che la donna si riprese. Come per miracolo le ferite provocate dai proiettili provenienti dal camion misterioso si rimarginarono e un attimo dopo un passante che vide tutto si avvicino' alla donna e le chiese : "Sta bene?"
Il passante era sicuro di averla vista stramazzare al suolo per effetto dei colpi ma con suo stupore dovette costatare che la donna stava bene...non era il ritratto della salute ma stava bene.
Il passante aggiunse "Come ti chiami?". Lei rispose : "Luisa".
Quale segreto poteva nascondere quella donna?
Da dove proveniva?
Perché è piombata con tutta quella violenza nello studio di Joe?
..........
Nel frattempo nel Bronx una ragazza di 15 anni era a casa che eseguiva esercizi di aerobica imitando la strafigona di turno della BBC.
"...due, tre, quattro, cinque, sei, sette e ancora uno, due,..."
"...questo esercizio servira' per rassodare i glutei..."
Non che ne avesse bisogno ma lei si diceva sempre "...anche se adesso sono bella non voglio comunque trascurarmi e voglio arrivare all'appuntamento con la morte senza cellulite".
Ogni suo ragionamento denotava superficialità ma comunque riscuoteva successo con gli uomini proprio per il suo aspetto esteriore. Ne aveva fatti soffrire molti e, inevitabilmente, s'era creata grandi inimicizie...pericolose lì nel Bronx.
Dopo l'ennesimo piegamento si sentì un rumore e prima che la quindicenne potesse capire, il vetro della finestra della sala esplose in mille pezzi e un uomo con un passamontagna entrò
La prese per le braccia e tento' di tirarle un pugno sul viso che la ragazza scanso' per un millimetro, ma questo non bastò perché l'uomo riprese l'assalto e la giovane inerme nulla potè.
Tutta la situazione prese le sembianze di uno stupro in piena regola e l'assalitore fu facilitato dal fatto che la ragazza indossava un completino misero che la copriva appena.
In un attimo l'uomo afferrò un lembo della tutina e diede un grosso strappo e la ragazza impietrita nella voce ma non nei movimenti si ritrovò nuda perché non indossava né mutanda, né reggiseno.
L'uomo abbassò la cerniera dei suoi jeans e tentò di penetrare la ragazza con il suo strumento di piacere ma in un primo momento non ci riuscì perché la donnina si dimenava troppo, poi come ad un tratto la ragazza si arrese e il suo corpo fu alla completa mercè dell'assalitore.
..............................
"Amore mio ogni volta riesci a stupirmi con un'invenzione nuova! Questa? Da quale cilindro e' uscita?"
"Dalla mia mente, Cara!"
"E adesso il vetro chi me lo ripaga, stronzo! Se arriva mio padre e trova la finestra della sala in queste condizioni mi uccide! Dovevi proprio strapparmelo quel completino da palestra nuovo?"
La giovane donna e l'assalitore-fidanzato si gustavano le tenere carezze dopo aver fatto l'amore in quel modo violento che a loro tanto piaceva....

Intanto Luisa.. cercava di sbarazzarsi di quel passante che continuava a farle domande, quando ecco arrivare Joe in un auto piuttosto lussuosa. "Dai sali in macchina, che ti porto in ospedale, scusa per prima ma ti devo confessare che è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e i nervi non mi hanno retto!"
"Ti credevo piu' uomo sai?"
"mmm..continua così che ti lascio qui sanguinant.." non fece in tempo a finire la frase che si accorse che la ragazza non aveva più quelle brutte ferite procuratele da un'arma da fuoco. "Hei ma ma ..boh si vede che la peperonata di zia Abelarda, che mi sono mangiato stamattina era anche stavolta piena zeppa di LSD". Ciò in effetti era molto probabile poiché quella tanto premurosa zia aveva due figli, uno di 18 e uno di 20 anni, che erano bastardi e si divertivano a usare come tester per i loro esperimenti chimici il povero Joe.
La ragazza apri lo sportello e salì in auto.
Dopo poco che i due si erano messi in cammino Joe chiese a lei se fosse noto il motivo per cui quei malviventi si erano messi a sparare all'impazzata.
"Hey Joe vedi di non fare tante domande che qui tra un po' le domande le farò io!!"
"AAAOOOO ma a chi credi di parlare io sono.."
"Ti conosco perfettamente Joe so che tu tutti i lunedì sera vai alle Cascine e ti spupazzi due o tre battone, che ogni mattina ti fai le seghe con le immagini che scarichi la sera da internet, che sei anche un abile programmatore, che sei bisex e tutto il resto.."
"non saprai anche che?"
"Si lo so brutto imbecille ed è per questo che sono qui! Cosa pensavi che io fossi una sorta di Trinity di Matrix e che fossi venuta per farti prendere la pillola rossa o quella blu? La pillola al massimo te la caccio in culo testa a ghianda che non sei altro!".
Joe era pronto a tutto, ma quella donna lo stava offendendo oltre ogni limite; gliene avrebbe dette di tutti se non fosse stato per il fatto che la macchina si era incominciata improvvisamente ad alzare dal suolo e...

..." Joe, ehi Joe... svegliati" una voce calda e un profumo fresco aleggiavano nell'aria. C'era qualcosa che pesava sulla testa e sullo stomaco di Joe.
Aprì gli occhi, una sensazione di vertigine lo assalì e rimase disteso; di fronte a lui la giovane donna lo guardava con aria interrogativa: " Proprio strana tua zia Abelarda". Joe si voltò e vide sul fornellino il pentolino impiastricciato "Ah, la peperonata..., prima o poi quei mostriciattoli lì..."
"Risparmia il fiato Joe, non vuoi sapere chi sono?"
"Certo"
"Bene il mio nome è Luisa. Vengo dall'Italia, esattamente da Firenze. Lavoro per un'organizzazione che da tempo sta indagando su certi tipi che ancora oggi credono che la donna sia un bene sfruttabile e vendibile per il proprio profitto, sai di che parlo vero? Tu conosci bene il mondo della prostituzione, o sbaglio? Per adesso devi solo sapere che questo lavoro mi ha portato sulla tua strada nei mesi in cui hai vissuto a Firenze, il resto lo saprai in seguito."
"..."
"Che ti ricordano i nomi Rigo e Stokoskj?"
"Allora non sognavo quando parlava delle Cascine e di tutto il resto..." pensò Joe.
"All'inizio abbiamo seguito una pista sbagliata e credevamo che tu fossi legato ad un giro internazionale, poi abbiamo scoperto la tua identità, ti ho pedinato giorno e notte, ti conosco ormai molto meglio di tua madre e non potevo che arrivare ad una conclusione: a cosa poteva servire un povero squattrinato che crede di essere un detective ma che non sa far altro che andare a puttane il lunedì sera?"
"Ehi, zucchero vedi di smetterla o ti... e poi quando la natura chiama... comunque grazie per la considerazione!"
"Aspetta non ho finito.Ciò di cui ci occupavamo ci ha fatto scoprire qualcosa di molto più grosso ed è stato allora che abbiamo capito che ci saresti stato utile: un collaboratore, sicuramente facile da assoldare, negli Stati Uniti, tanto più che le indagini ci hanno portato anche nel Bronx."
La storia prendeva un certo peso, puzzava, come pensava Joe, del resto come il suo alito: "...fottuta peperonata all'LSD..."

"...Quindi ora basta perdere tempo", concluse seccamente Luisa, gettando nel bidone dell`immondizia i resti della peperonata (con grande disappunto di Joe). "Abbiamo buone ragioni per affermare che il traffico di prostitute parta dall`Est Europa e passi per l`Italia, la Francia, la Spagna e l`Austria, fino ad approdare qui, in qusto cazzo di paese chiamato America". Luisa storse il naso, e il fiorentino importato capi che la terra degli hamburger non era estremamente gradita alla sua connazionale. "l`uomo dietro a questo traffico immondo sembra essere uno spagnolo chiamato Garcia Francisco Calderon de la Muerte, ma si fa chiamare...Loverlord. Mio dio, quanto in basso puo scendere la decenza di un uomo?"
La ragazza fece una pausa, apri il frigo e prese una lattina di Kronenblatt, la birra preferita da Joe (e l`unica che poteva permettersi). Dopo averla aperta e avergli dato un`annusata carica di disgusto, ne bevve un lungo sorso sbrodolandosi voluttuosamente. Lo pseudodetective era indeciso e non sapeva bene se sbavare o parlare, ma il flusso non troppo impetuoso di suoi pensieri fu interrorrotto dal tonante rutto della sua nuova amica. "Orribile brodaglia", commento lei. Poi continuo: "Attualmente Garcia vive sotto falso nome in un ricco quartiere a Brooklin, dove si spaccia per studente universitario e si scopa la figlia quindicenne del sindaco. Pare che si ecciti molto a travestirsi da stupratore e a irrompere nella casa della sua bella sfondando la finestra, cosi, tanto per tenere vivo il rapporto. Hai mai sentito qualcosa di piu stupido, Joe?" Il detective scosse la testa, sbavando.
Luisa ando avanti col suo discorso, senza accorgersi dello stato di eccitamento di Joe (o forse se ne accorse, ma non lo diede a vedere): "il caso e` semplice: pediniamo Garcia, lo cogliamo sul fatto, facciamo qualche fotografia, raccoglimo un paio di testimonianze e lo inchiodiamo in tribunale. Semplice no? che ne dici?"
Joe smise per un attimo di pensare a innocenti quindicenni a cui piace farsi violentare e, forse per la prima volta nella sua vita, si mise a pensare come un vero detective "Ma Luisa...se sapete gia chi, come, dove e perche, io esattamente a cosa servo? Perche dovreste chiedere aiuto a uno come me, quando non c`e bisogno di nessuna indagine vera e propria?"
Luisa sorrise: era ovvio che aveva sottovalutato l`acume e la capacita deduttiva di quel piccolo italoamericano che giocava a fare il detective.
"Ottima domanda, Mr. Strozzabuoi (Joe trasali: come faceva a conoscere il suo cognome?). In effetti tu ci servi anche e soprattutto per un`altra ragione. Devi infatti sapere che..."


Gli autori, in ordine di apparizione

* Emanuele Pupilli (Fasciano) email

* Lorenzo Masetti email

* Francesca Salsi email

* Andrea Adinolfi (Pando) email

* Marcello Pistucci email

* Martino Spighi email

* Elena Puliti email

* The Young King