Nota: Ho scritto questa pagina qualche anno fa, adesso che gestisco un enorme sito di Canzoni contro la guerra e che di questa fondamentale canzone ho veramente imparato tutto, queste righe mi sembrano molto ingenue e imprecise (il paragone con Brassens, ad esempio, è del tutto fuori luogo. D'altra parte è sempre buona cosa progredire e allargare i propri orizzonti. Questa pagina resta come testimonianza del mio "primo incontro con Boris Vian"
Ho scoperto l'esistenza di Boris Vian grazie ad una canzone cantata da Ivano Fossati, Il Disertore. Una di quelle canzoni che riesce a farti venire i brividi ogni volta che la ascolti, un capolavoro che con la semplicità di una storia esemplare riesce a raccontare l'orrore della guerra e a dimostrare la razionalità di un pacifista contro l'irrazionalità della guerra. Una canzone molto vicina, soprattutto per quella frase "Ma io non sono qui, egregio presidente, per ammazzar la gente più o meno come me" a La Guerra di Piero di De André (e mentre marciavi con l'anima in spalle/ vedesti un uomo in fondo alla valle/ che aveva il tuo stesso identico umore/ ma la divisa di un altro colore) Solo dopo ho scoperto che la canzone non è di Fossati ma è una cover di... Boris Vian. La domanda "e chi cavolo è Boris Van?!?" sorge spontanea... per fortuna siamo nel 2001 c'è internet che almeno per queste cose è sempre utile! Scrivendo "Boris Vian" in qualche motore di ricerca sono riuscito a trovare la canzone originale e a sapere qualcosa di questo personaggio. Boris Vian è nato nel 1920 e non era solo un
cantante, anzi si può dire che il ruolo di
cantante era abbastanza marginale nella sua vita.
Appassionato fin da giovanissimo di letteratura, scrisse
romanzi, poesie e canzoni. Un artista "multimediale"
diremmo oggi, era laureato in ingegneria e appassionato
di jazz, suonava la tromba. Amico di Duke Ellington e di
Miles Davis, scriveva canzoni rivoluzionarie per la
Francia di quegli anni, che furono portate poi al
successo dalle grandi voci della canzone francese come
Juliette Greco. Le déserteur è la sua canzone
più famosa. Scritta durante la guerra francese in
Algeria fu ovviamente censurata e gli provocò non
pochi problemi. La forza delle parole ricorda Georges
Brassens, ma l'arrangiamento è quello delle
canzoni francesi tradizionali, mentre Brassens cantava
accompagnadosi solo con la chitarra. |
Le déserteurParole di Boris VianMusica di Boris Vian e Harold Berg 1954 Monsieur le président Je vous fais une lettre Que vous lirez peut-être Si vous avez le temps Je viens de recevoir Mes papiers militaires Pour partir à la guerre Avant mercredi soir Monsieur le Président Je ne veux pas la faire Je ne suis pas sur terre Pour tuer des pauvres gens C'est pas pour vous fâcher Il faut que je vous dise Ma décision est prise Je m'en vais déserter Depuis que je suis né J'ai vu mourir mon père J'ai vu partir mes frères Et pleurer mes enfants Ma mère a tant souffert Qu'elle est dedans sa tombe Et se moque des bombes Et se moque des vers Quand j'étais prisonnier On m'a volé ma femme On m'a volé mon âme Et tout mon cher passé Demain de bon matin Je fermerai ma porte Au nez des années mortes J'irai sur les chemins Je mendierai ma vie Sur les routes de France De Bretagne en Provence Et j'irai dire aux gens Refusez d'obéir Refusez de la faire N'allez pas à la guerre Refusez de partir S'il faut donner son sang Aller donner le vôtre Vous êtes bon apôtre Monsieur le président Si vous me poursuivez Prévenez vos gendarmes Que je n'aurai pas d'armes Et qu'ils pourront tirer |
Il disertoreVersione italiana di Ivano Fossati basata sulla traduzione di Giorgio Calabrese.Dall'album "Lindbergh (Lettere da sopra la pioggia)" (1992) In piena facoltà, Egregio Presidente, le scrivo la presente, che spero leggerà. La cartolina qui mi dice terra terra di andare a far la guerra quest'altro lunedì. Ma io non sono qui, Egregio Presidente, per ammazzar la gente più o meno come me. Io non ce l'ho con Lei, sia detto per inciso, ma sento che ho deciso e che diserterò. Ho avuto solo guai da quando sono nato e i figli che ho allevato han pianto insieme a me. Ma mamma e mio papà ormai son sotto terra e a loro della guerra non gliene fregherà. Quand'ero in prigionia qualcuno m'ha rubato mia moglie e il mio passato, la mia migliore età. Domani mi alzerò e chiuderò la porta sulla stagione morta e mi incamminerò. Vivrò di carità sulle strade di Spagna, di Francia e di Bretagna e a tutti griderò di non partire piú e di non obbedire per andare a morire per non importa chi. Per cui se servirà del sangue ad ogni costo, andate a dare il vostro, se vi divertirà. E dica pure ai suoi, se vengono a cercarmi, che possono spararmi, io armi non ne ho. |
Il disertore(traduzione letterale all'impronta della Giocca, che ha fatto francese alle medie)Signor Presidente, vi scrivo una lettera che forse leggerete se ne avrete il tempo. Ho ricevuto le mie carte militari per andare alla guerra prima di mercoledì sera. Signor Presidente io non la voglio fare io non sono sulla terra per ammazzare delle povere persone. Non è per contrariarvi bisogna che ve lo dica la mia decisione è presa io vado a disertare. Da quando sono nato ho visto morire mio padre ho visto morire i miei fratelli e piangere i miei bambini Mia madre ha tanto sofferto che ora è nella tomba e si burla delle bombe e si burla dei versi. Quando sono stato prigioniero è stata rubata mia moglie è stato rubato il mio amore e tutto il mio caro passato. Domani di buon mattino io chiuderò la porta in faccia agli anni morti e andrò per le strade. Mendicherò la mia vita per le strade di Francia dalla Bretagna alla Provenza e andrò a dire alla gente rifiutate d'obbedire rifiutate di farla non andate alla guerra rifiutate di partire. Se bisogna donare del sangue Andate a donare il vostro voi siete un buon apostolo, Signor Presidente. Se mi perseguirete avvisate i vostri gendarmi che io non avrò armi e che loro potranno sparare. |
La frase On m'a volé mon âme compare pari pari nel brano Inch'allah-ça va che i CCCP cantavano.... con Amanda Lear. Sarà solo un caso?