Eravamo in quattro. Ser Masetti, Marco "Karlo il Danese" Biagini, io e il Santoro.
Non credo che fu una bella idea decidere di partire alle 13:35. Il caldo di Firenze
era pressoch� soffocante. Bisognava raggiungere Pisa, dove avremmo accolto tra di noi
la Chiara e da dove saremmo partiti per il pi� vicino punto di frontiera, Ventimiglia
cio�.
Va detto che il Santoro era gi� alla stazione alle 11:00 (l'orario di incontro era le
13:10) perch� penso che quella mattina la sua sveglia abbia deciso (finalmente direi)
di funzionare di sua spontanea volont�. [Mi immagino i moccoli tirati dal Santoro a
causa di questo episodio. Ricordo infatti che uscendo di casa passo sempre di fronte
ad una chiesa molto simpatica, quella mattina per� stranamente sciolta come neve al
sole]
Ecco invece il viaggio in macchina da Montecatini a Firenze di Karlo:
babbo di Karlo: "tanto....e vi rubano tutto!"
mamma di Karlo: " Mi raccomando tesoro....fai il bravo."
babbo di Karlo: "tanto....vu dormite come tegoli." (credo che il babbo di Karlo,
non potendo andare in vacanza, fosse mosso un po' dall'invidia)
mamma di Karlo:"Mi raccomando, amore di mamma, non accettare le caramelle dagli
sconosciuti perch� sono piene di sonnifero e vi rubano tutto mentre dormite."
Inutile dire che durante questa conversazione Karlo � stato ad ascoltare in silenzio.
Alla stazione di Pisa |
Maso: "Ah... ecco il treno che dobbiamo prendere. Parte alle 15:05 da questo
binario. ALLORA C'È TEMPO!!!!!!" (al fast food) |
La prima giornata di ferie si sta dunque concludendo sul treno che da Ventimiglia,
porter� i nostri eroi fino a Irun. La giornata � stata caratterizzata pi� che altro
dalla scelta di quelle che saranno le nostre future mete. Bilbao pare essere la
probabile prima tappa, ma ancora non � deciso [secondo me � deciso, ma � bene che sia
la Chiara a dirlo]. Il giorno sta cos� giungendo al termine con:
il Masetti che legge "La fattoria degli Animali"
Karlo che gioca ai giochinoi del suo celllulare.
il Santoro che dorme (che novit�)
La Chiara che si manda i bacini guardandosi agli specchi del treno (la stiamo proprio
perdendo!!!!!)
e lo Zibe che risponde da par suo alla Chiara in questo duetto:
Chiara:"Ora guardo la guida e poi decido dove andare. Decido io perch� LA MIA
PAROLA È IL VERBO!"
Zibe: " Beh... io sto zitto. Tanto tutti sappiamo che invece LA MIA È
L'AVVERBIO."
Questo grande senso di autoironia dello Zibe, lo puo' capire solo chi lo conosce bene
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