Persi le forze mie, persi l'ingegno,
La morte mi è venuta a visitare:
«E leva le gambe tue da questo regno».
Persi le forze mie, persi l'ingegno.
Le undici, le volte che l'ho visto
Gli vidi in faccia la mia gioventù,
"O Cristo, me l'hai fatto un bel disgusto."
Le undici, le volte che l'ho visto.
Le undici e un quarto, io mi sento ferito,
Davanti agli occhi ho le mani spezzate
E la lingua mi diceva: «è andata è andata».
Le undici e un quarto, io mi sento ferito.
Le undici e mezza, mi sento morire,
La lingua mi cercava le parole
E tutto mi diceva che non giova.
Le undici e mezza, io mi sento morire.
A mezzanotte io m'ho da confessare,
Cerco perdono dalla madre mia
E questo è un dovere che ho da fare,
Io a mezzanotte m'ho da confessare.
Ma quella notte volevo parlare,
La pioggia il fango e l'auto per scappare,
Solo a morire lì vicino al mare
Ma quella notte io volevo parlare.
Ka morte mi è venuta a visitare
«E leva le gambe tue da questo regno».
Persi le forze mie, persi l'ingegno.
La morte mi è venuta a visitare:
«E leva le gambe tue da questo regno».
Persi le forze mie, persi l'ingegno.
Le undici, le volte che l'ho visto
Gli vidi in faccia la mia gioventù,
"O Cristo, me l'hai fatto un bel disgusto."
Le undici, le volte che l'ho visto.
Le undici e un quarto, io mi sento ferito,
Davanti agli occhi ho le mani spezzate
E la lingua mi diceva: «è andata è andata».
Le undici e un quarto, io mi sento ferito.
Le undici e mezza, mi sento morire,
La lingua mi cercava le parole
E tutto mi diceva che non giova.
Le undici e mezza, io mi sento morire.
A mezzanotte io m'ho da confessare,
Cerco perdono dalla madre mia
E questo è un dovere che ho da fare,
Io a mezzanotte m'ho da confessare.
Ma quella notte volevo parlare,
La pioggia il fango e l'auto per scappare,
Solo a morire lì vicino al mare
Ma quella notte io volevo parlare.
E non può, non può, può più parlarePersi le forze mie, persi l'ingegno,
non può, non può, può più parlare.
Ka morte mi è venuta a visitare
«E leva le gambe tue da questo regno».
Persi le forze mie, persi l'ingegno.
inviata da Dead End - 14/11/2012 - 13:57
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Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giovanna Marini
Album / Albumi: Correvano coi carri [1978]
Scritta nel dicembre 1975, la canzone prende spunto da un canto religioso extraliturgico, “L'orazione di San Donato”, registrato il 7 febbraio 1965 a Zaccheo, frazione di Castellalto, Teramo, da Cesare Bermani. Poi in diversi dischi della Marini, primo fra tutti “Correvano coi carri” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1978.
“…Ogni giorno vengono assassinati, aggrediti, ‘suicidati’ decine e decine di omosessuali, dal nome sconosciuto e che finiscono perciò solo nella cronaca nera. Noi omosessuali infatti siamo sempre stati solo ‘cronaca nera’. Il nostro ambiente è ‘torbido’, ‘squallido’, e se qualcuno di noi ci rimette la pelle, beh, è un finocchio di meno…”, così scriveva Angelo Pezzana, fondatore del FUORI, in quei giorni su L’Espresso, e più o meno così riscriveva non molto tempo fa Franco Grillini, presidente dell’Arcigay…
Ma sull’assassinio di Pasolini si sono fatte molte altre congetture, alimentate nel tempo da continue nuove rivelazioni: furono i fascisti per via del suo film “Salò”, oppure furono i servizi segreti per via delle trame di potere che Pasolini si preparava a rivelare in "Petrolio", il libro che stava scrivendo?
Federico Zeri paragonò la morte di Pasolini a quella del Caravaggio, un artista sommo, un gigante, ma un intemperante, un non allineato, un personaggio scomodo, considerato “fetido e putrido” dal Potere e dai suoi sgherri ed accoliti, che lo annientarono…
Che si sia trattato dell’assassinio di un frocio - il cui etimo fuggente deriva comunque dalla guerra, dai “f(e)roci” Lanzichenecchi che nei loro “sacchi” si inchiappavano femmine e maschi, o da “français/fronscè”, altri occupanti anche se dai modi un po’ più finicchi dei mercenari tedeschi – oppure di uno dei tanti episodi oscuri dell’epoca della “strategia della tensione”, in ogni caso io credo che una storia come questa, seppur sbagliata, abbia tutta la dignità di stare sulla CCG/AWS.